Dall’equilibrio vita-lavoro alla ricerca del benessere

Negli ultimi anni si è parlato molto dell’importanza dell’equilibrio tra vita e lavoro come soluzione per raggiungere un’esistenza felice e soddisfacente. Il work-life balance (l’equilibrio vita-lavoro appunto) è una condizione in cui le persone cercano di equilibrare le esigenze della propria vita professionale con quelle della propria sfera privata e personale, per migliorare la qualità della propria esistenza nel complesso. Questo obiettivo viene raggiunto attraverso una combinazione di strategie che consentono alle persone di gestire il proprio tempo e le proprie attività in modo da soddisfare le esigenze di entrambe le sfere. Tuttavia, il work-life balance da solo non garantisce una vita appagante che vada oltre la mera gestione del tempo e delle responsabilità lavorative. Per questo, a mio parere, è necessario sostituire il concetto di equilibrio vita-lavoro con quello di benessere e armonia, in quanto più adeguati per descrivere una condizione di felicità e soddisfazione personale che si riflette anche sul piano professionale.

Oltre l’equilibrio tra vita e lavoro: i 5 pilastri del benessere

Jim Collison, CEO di Gallup, nel suo libro ‘Wellbeing at Work’ sottolinea che il benessere delle persone dipende da cinque elementi chiave: Career Wellbeing, Social Wellbeing, Financial Wellbeing, Physical Wellbeing, Community Wellbeing. 

Io mi permetto di riformularli in questo modo:

  • Benessere lavorativo: avere un lavoro significativo, che sia fonte di realizzazione personale, che permetta di utilizzare le proprie competenze e di fare la differenza nel proprio campo di attività.
  • Benessere emotivo: gestire le emozioni in modo efficace, avere una mentalità positiva, sviluppare l’autostima e l’autocompassione.
  • Benessere finanziario: gestire efficacemente le proprie finanze, vivere al di sotto dei propri mezzi, avere un piano finanziario a lungo termine.
  • Benessere fisico: prendersi cura del proprio corpo, dormire bene, alimentarsi in modo sano ed equilibrato, fare attività fisica regolarmente.
  • Benessere sociale: coltivare le relazioni positive, sentirsi parte di una comunità, avere un senso di appartenenza.

Lavorare su questi cinque elementi può aiutare le persone a raggiungere uno stato di soddisfazione globale.

Trovare un equilibrio attraverso il benessere emotivo

C’è un elemento, però, che Jim Collison non inserisce nel suo elenco, ma che a mio parere non può essere dato per scontato: il benessere emotivo. Quest’ultimo – che include anche quello spirituale – rappresenta le fondamenta del nostro benessere globale. Secondo Daniel Goleman, autore di ‘Intelligenza Emotiva’, consiste nella capacità di riconoscere e gestire le proprie emozioni e di comprendere quelle degli altri ed è, quindi, essenziale per migliorare la qualità delle nostre relazioni e delle nostre interazioni sociali. La pensa così anche Adam Grant, autore di ‘Give and Take’, sottolineando l’importanza del benessere spirituale, inteso come la certezza di avere uno scopo nella vita e di contribuire al benessere degli altri. Questo senso di scopo e significato, secondo Grant, può portare a una maggiore soddisfazione e senso di realizzazione personale perché non si limita alle mansioni o alla performance, ma è una sorta di stella polare che guida le nostre decisioni. Secondo la mia esperienza, il benessere emotivo (e spirituale) è il primo da ricercare e da costruire perché costituisce la base necessaria per affrontare le situazioni più complicate con un atteggiamento costruttivo. Senza questo spazio interiore, la nostra capacità di affrontare le sfide quotidiane e di raggiungere i nostri obiettivi sarà compromessa.

L’importanza del benessere al lavoro

Negli ultimi anni, il concetto di burnout è diventato sempre più rilevante nella sfera lavorativa, tanto da essere riconosciuto ufficialmente come sindrome dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Eppure per molte persone lavoro e infelicità sono inevitabilmente collegati. La frase “vivo per il fine settimana” è diventata quasi una sorta di luogo comune, come se il lavoro fosse solo un’attività da sopportare per poter poi godere della vera vita. E se, invece, si potesse concepire la carriera come un elemento fondamentale per la propria felicità e realizzazione personale?  Il benessere sul posto di lavoro non può essere, inoltre, sottovalutato perché solo in una simile condizione i dipendenti possono portare l’organizzazione al successo. Ma come si genera benessere al lavoro? Offrendo la possibilità di manifestare il proprio potenziale e relazioni di qualità.

Esprimere i propri talenti

I dipendenti più motivati e soddisfatti sul lavoro non sono quelli che sono in cerca di un semplice stipendio, ma coloro che vedono il lavoro come un’opportunità di manifestare le proprie capacità e talenti. Per loro, il lavoro è fonte di piacere e gratificazione e il successo professionale rappresenta una motivazione intrinseca per fare sempre meglio. Alimentati dalla passione e dalla motivazione, questi dipendenti diventano in grado di fare la differenza nel mondo, portando avanti idee creative e innovative che spesso si traducono in un aumento della produttività. Per questa ragione, riconoscere i punti di forza di ciascun dipendente e offrire loro la possibilità di valorizzarli è un elemento cruciale per il successo dell’organizzazione. Una strategia strengths-based può aiutare i dipendenti a scoprire e condividere i propri punti di forza, contribuendo a creare un ambiente di lavoro più positivo e soddisfacente.

Comunicazione reciproca

Altrettanto importante è il ruolo delle relazioni e delle dinamiche che intercorrono tra le persone. Costruire relazioni positive e autentiche sul posto di lavoro è un elemento chiave per il benessere e la felicità dei dipendenti. Per raggiungere questo obiettivo, è fondamentale creare un ambiente di lavoro inclusivo, dove le persone si sentano valorizzate e rispettate e dove le differenze siano considerate un’opportunità per imparare e crescere. In questo senso la comunicazione reciproca gioca un ruolo chiave nel processo di creazione del benessere al lavoro: essa infatti permette di costruire relazioni di lavoro solide e durature e di raggiungere i traguardi di team in modo più efficace e soddisfacente per tutti. Con comunicazione reciproca si intende la capacità di esprimere le proprie idee e le proprie esigenze, ascoltare gli altri e comprendere il loro punto di vista, conoscere i loro talenti e quindi il loro modo di operare e osservare la realtà. Per costruire una comunicazione reciproca efficace è importante che ci sia quindi un clima di rispetto e accettazione delle differenze tra i membri del team.

Il benessere dei dipendenti, un vantaggio per l’azienda

Parlare del benessere dei dipendenti sul posto di lavoro è un argomento sempre più rilevante per le aziende ed è importante che i manager si avvicinino a questo tema in modo costruttivo. In questo senso, le conversazioni focalizzate sui punti di forza del singolo dipendente sono particolarmente efficaci perché non solo mettono in luce i contributi positivi di ciascun individuo, ma identificano anche ciò che lo rende unico. Valorizzando e motivando il personale, contribuiscono, infatti, a creare un clima di benessere ma anche a generare una maggiore produttività, creatività e innovazione da parte dei dipendenti.

Se vuoi che questo avvenga anche nella tua azienda possiamo farlo insieme disegnando una strategia strengths-based.

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