Chi come me per lavoro affianca lavoratori autonomi e imprese individuali potrebbe essersi
erroneamente convinto che apprendere come fare personal branding sia un’esigenza esclusiva di
chi vuole posizionarsi sul mercato per vendere i suoi prodotti e servizi.
Da quando ho allargato il mio orizzonte professionale anche a dipendenti e aziende, mi è diventato
sempre più chiaro, invece, che fare personal branding è una necessità universale che non ha
a che fare esclusivamente con la vendita (o comunque non in prima battuta), ma con la
gestione strategica della propria immagine professionale.
Personal branding: definizione e strumento pratico
Sul personal branding la definizione di Luigi Centenario, uno dei massimi esperti in Italia di questo
argomento, è senza dubbio illuminante: “Il personal brand è la ragione per cui un cliente o un
datore di lavoro o un partner ci sceglie. Il personal branding invece è il processo per identificare la
ragione per cui veniamo scelti, per coltivarla e per comunicarla nella maniera più efficace
possibile”.
Il personal branding è, quindi, un processo che serve per identificare e potenziare alcuni
punti chiari di differenziazione che permettono a imprese o clienti di sceglierci.
Dal punto di vista pratico è possibile identificare e lavorare su questi punti di differenziazione
grazie ad uno strumento che lo stesso Centenaro ha creato: il Personal Branding Canvas .
Le “fondamenta” per comprendere come fare personal branding
Dal mio punto di vista, ritengo particolarmente interessante soffermarsi su tre concetti che
costituiscono le “fondamenta” del lavoro di costruzione del proprio personal brand:
l’unicità
la decisione
il proposito
Vediamoli uno per uno e capiamo insieme perché sono importanti per comprendere come fare
personal branding in maniera efficace.
Creare un personal brand a partire dall’unicità
Unicità è una parola talmente usata da essere diventata una buzzword: se ne parla, cioè, spesso
ma in modo astratto.
L’unicità invece è quanto di più concreto, biologico e scientifico ci sia, non è un
complimento, ma un dato di fatto: siamo unici non perché facciamo cose spettacolari, ma
perché siamo caratterizzati da diversi elementi che nel loro concatenarsi permettono di essere
quelli che siamo e ci permettono di differenziarci da chiunque altro.
Elementi che compongono l’unicità
Gli elementi che ci aiutano a definire la nostra unicità sono numerosi, ma per darci dei confini utili
ad una strategia di personal branding possiamo concentrarci su questi:
Talenti: la conoscenza dei nostri talenti è fondamentale e irrinunciabile. Per comprendere la nostra unicità è infatti necessario partire da quelle predisposizioni naturali a comportarci, pensare e
sentire che ci caratterizzano. Ciascuno di noi ha un’unica combinazione di talenti e ci sono diversi
modi per indagare quali siano, una è attraverso il CliftonStrengths Assessment e il suo
approfondimento
Competenza: definire le nostre competenze e abilità aggiunge contenuto alla consapevolezza
della nostra unicità perché ci permette di stabilire ciò che impariamo e che potenziamo nel tempo
attraverso lo studio, l’esperienza e la pratica
Temi: scegliere di dedicarsi a determinati temi e argomenti non riguarda solo il nostro livello di
conoscenza ma permette anche di definire quello che ci interessa, quello da cui siamo
profondamente attratti e da cui ci lasciamo influenzare.
Strumenti: l’unicità passa anche attraverso agli strumenti che utilizziamo per parlare di certi temi
con una certa competenza.
Coerenza: tutti questi elementi devono essere legati assieme con coerenza che non rappresenta
un’identità rigida entro cui stare ma si manifesta attraverso alcuni punti fissi attorno cui vogliamo
orbitare, da cui non vogliamo prescindere.
La modalità con cui approfondiamo questi elementi e li mettiamo insieme permette che si
manifesti in modo molto chiaro la nostra unicità.
Migliorare il personal branding attraverso la decisione
Un altro elemento di base che aiuta a creare un personal brand è ciò che decidiamo di tenere o di
eliminare.
Decidere, come dice l’etimologia della parola, significa “tagliare via” ed è un processo che vale la
pena affrontare per indirizzare i nostri sforzi e le nostre energie in modo strategico. Anche in
questo caso i talenti giocano un ruolo fondamentale.
Molto spesso ci si sofferma su modelli e esempi di personal brand con il solo obiettivo di
replicare quanto viene mostrato o comunicato. Questo tipo di approccio potrebbe sembrare in
prima battuta efficace ma, nel lungo periodo, non lo sarà mai per due ragioni:
gli elementi caratteristici di cui abbiamo parlato prima non troveranno mai piena espressione
c’è il grosso rischio di concentrarsi su tattiche di personal brand che non rispecchiano i nostri
talenti.
Scegliere di muoversi in una condizione che non garantisce ai talenti di esprimersi porta alla
frustrazione e al prosciugamento delle nostre energie. Per questo, per fare personal branding è
fondamentale una conoscenza dei propri talenti perché guidano in modo efficace e
coerente le nostre decisioni.
Per fare branding serve un proposito
L’illustratore Andy J. Miller, afferma che il personal branding è un “viaggio di scoperta di sé in
modo tale da poter comunicare agli altri chi siamo. E quindi da poterli raggiungere perché ci
scelgano”.
C’è un piccolo elemento di differenza rispetto alla definizione di Centenaro con cui abbiamo
iniziato e cioè il riferimento al “viaggio di scoperta di sé”. Se accettiamo di integrare questa
definizione alla nostra strategia di personal branding, diventa fondamentale aggiungere un
elemento a quelli elencati fino a qui: la scoperta di ciò che muove la nostra intenzione.
Simon Sinek ha costruito il suo personal brand sul concetto di Why quindi mi limito a dire che
senza la ricerca del “perché” – il proposito che ci muove e che guida le nostre decisioni – potremmo
ritrovarci ad un certo punto privi di direzione. Senza direzione, senza avere chiaro cosa muove i
nostri passi, da cosa ci sentiamo chiamati, neanche una perfetta conoscenza dei talenti
riuscirà a salvare il nostro personal brand perché ci limiteremmo ad un esercizio di
performance che a lungo andare diventerà privo di significato e di quel fascino che permette alle
persone di sceglierci.
Ci sono innumerevoli tattiche e strategie di personal brand ma nessuna porterà risultati se non
decidiamo di intraprendere quel viaggio di scoperta di noi, dei nostri talenti e della ragione che ci
muove. Questo è l’unico modo di fare personal branding che ci consente di rendere davvero
coerente la nostra presenza qualunque sia la strada che decidiamo di percorrere.
Ti interessa comprendere come fare personal branding partendo da te e dai tuoi talenti?
Se vuoi esplorare questa opportunità, contattami e sarò felice di darti informazioni sul personal
branding workshop che sto organizzando.